Nato nel 1885, Mario Sironi è una delle figure più originali della pittura italiana ed europea del Novecento. Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Roma e stringe amicizia con Giacomo Balla, Umberto Boccioni e Gino Severini. Nel 1905 si trasferisce a Milano per continuare il suo percorso artistico e, nel 1908, compie un viaggio con Boccioni a Parigi e in Germania. Leggi la biografia completa
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La produzione
La produzione artistica di Mario Sironi è ancorata inizialmente ai movimenti di avanguardia del primo novecento, tra cui il futurismo e la metafisica, per approdare negli anni ‘30 a Novecento, gruppo artistico che professava una rivalutazione della forma classica in chiave purista scevro da ridondanze ottocentesche ed eredità romantiche. Sironi ne fu illustre rappresentante insieme ad Anselmo Bucci, Gian Emilio Malerba, Pietro Marussig, Ubaldo Oppi, Dudreville e Funi. Le pittura di Sironi evolve poi fino agli ultimi anni della sua vita combinando l’afflato naturalista alla valorizzazione dei volumi e a un impianto scenografico mutuato dal teatro e dall’illustrazione, campi a cui l’artista si è dedicato con continuità nei vari periodi della sua carriera.
Il periodo futurista è caratterizzato da soggetti dal forte impatto coloristico che nella fase successiva prediligono invece il bianco e nero collocando in un impianto metafisico dei soggetti di forte matrice espressionista. Negli anni trenta invece le forme acquisiscono volume e plasticità, restituendo alle figure un aspetto solenne e ieratico. Gli ultimi vent’anni della sua produzione sono caratterizzati da una pittura tendenzialmente bidimensionale dove il paesaggio torna sovente come protagonista.
Come valutare un’opera di Mario Sironi
La condizione necessaria per poter approcciare un processo valutativo nei confronti di un’opera di Mario Sironi è di avere la certezza della sua autenticità che può essere accertata soltanto in presenza di una conferma sottoforma di certificato scritto da parte dell’Associazione per il patrocinio e la promozione della figura e dell’opera di Mario Sironi, in Via Cesare Battisti a Milano e diretto da Andrea Sironi.
Altre caratteristiche che poi vanno considerate per determinarne lo specifico contesto storico dell’opera e la sua struttura tecnica sono la provenienza, le eventuali pubblicazioni e bibliografia, la tecnica, l’anno di esecuzione, le dimensioni e infine, ma non ultimo per importanza, lo stato di conservazione.
Dettagliare la storia di un’opera garantisce sempre una maggiore appetibilità commerciale soprattutto in presenza di provenienze da collezioni autorevoli o di pubblicazioni ufficiali.
Nel caso di opere multiple (stampate su carta, tela oppure scolpite) si dovrà considerare con maggiore attenzione la tiratura che indica indiscutibilmente il numero di esemplari prodotti.
Nonostante l'enormità della produzione di Sironi (soprattutto per quanto riguarda le opere su carta) le opere dei primi anni del novecento sono rarissime e rappresentano il corpo più ricercato e pagato dai collezionisti. Tali opere hanno raggiunto vette tra i 300.000 e i 500.000 euro. La produzione successiva evidenzia una situazione di mercato decisamente più economica con prezzi che vanno dai 10.000 ai 100.000 euro per le opere su tela mentre quelle su carta possono partire dalle poche migliaia di euro fino ai 10.000/15.000 euro.
Nato nel 1885, Mario Sironi è una delle figure più originali della pittura italiana ed europea del Novecento. Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Roma e stringe amicizia con Giacomo Balla, Umberto Boccioni e Gino Severini. Nel 1905 si trasferisce a Milano per continuare il suo percorso artistico e, nel 1908, compie un viaggio con Boccioni a Parigi e in Germania. Tornato in Italia, nel 1914 partecipa al movimento Futurista. Nel 1915 è si arruola volontario nel battaglione lombardo ciclisti e automobilisti, insieme a Boccioni, Sant’Elia, Marinetti, Russolo, Carlo Erba e Funi. Il ritorno all’antico propugnato in pittura viene proposto da Sironi anche tramite il recupero di tecniche classiche, come l’affresco, il mosaico, il bassorilievo monumentale Nel 1920 firma con Dudreville, Funi e Russolo il manifesto “Contro tutti i ritorni in pittura” che contiene alcune delle tesi che saranno poi fondamentali per la costituzione del gruppo “Novecento”, fondato nel 1922, col quale Sironi partecipa nel 1924 alla XIV Esposizione Internazionale d’arte di Venezia, presentandovi due opere: "L’allieva" e "L’architetto", che sono diventate delle vere e proprie icone della poetica novecentista. Successivamente Sironi partecipa anche alle Biennali del 1928, del 1930 e del 1932. Opera anche come progettista di padiglioni industriali (quello Fiat per la Fiera di Milano) e come scenografo teatrale.