Biografia di Amerigo Bartoli Natinguerra
Amerigo Bartoli Natinguerra nasce a Terni nel 1890. Terminati gli studi liceali nel 1906, si trasferisce con la famiglia a Roma dove frequenta l'Accademia di Belle Arti esercitando anche presso lo studio del pittore E. Ballerini. Nel 1909 fu ammesso al libero corso superiore di pittura con Aristide Sartorio, con il quale si diplomò con lode nel 1911, ricevendo un premio dal Ministero della Pubblica Istruzione, che consisteva in una borsa di studio per un viaggio di educazione artistica a Firenze e Torino. Nel 1912 conseguì l'abilitazione all'insegnamento del disegno nelle scuole tecniche e normali. Terminati gli studi in accademia, ha continuato ad esercitare nello studio di Sartorio. Nel 1921 visitò Monaco, Dresda e Berlino e, nel 1931, si recò a Londra con l'amico Emilio Cecchi. Nel 1936 esegue la decorazione ad affresco di alcuni ambienti della sede centrale della Banca Nazionale del Lavoro a Roma e, nel 1939, l'affresco con il Battesimo di Gesù nella cripta della chiesa di S. Giovanni Battista, negli Oliveti villaggio di Tripoli. Precocissima la sua partecipazione alle mostre ufficiali; nel 1913 viene ammesso dalla giuria al concorso per la Borsa di studio artistico nazionale, con il dipinto Gruppo di donne che guardano un adolescente nudo, e nello stesso anno ottiene una menzione d'onore al concorso di Lana, indetto dalla Accademia di San Luca. Nel 1921 riprese domanda per la borsa di studio artistica con il dipinto Cacciata di casa (Roma, Collezione V. Bartoli); nel 1922 partecipa alla Fiorentina Primaverile come membro del gruppo "Valori Plastici" e nel 1929 alla Mostra del Sindacato Artistico Laziale; nel 1935 partecipa alla Mostra d'Arte Italiana Contemporanea di Parigi e alla Quadriennale romana. Alla Biennale di Venezia del 1930 riceve il primo premio per la composizione per i celebri Amici al caffè, ora alla Galleria d'Arte Moderna di Roma. Pur essendo fortemente legato all'ambiente artistico romano, dominato dal tonalismo della "Scuola Romana", non rinunciò a un suo preciso linguaggio figurativo, più vicino ad A. Spadini e Soffici e continuazione della tradizione otto-novecentesca. Dal 1939 al 1960 insegna pittura all'Accademia di Belle Arti di Roma e riceve, per questo, la laurea di primo grado e la medaglia d'oro al merito per la scuola. Durante la guerra partecipa al III Premio Bergamo di Pittura nel 1941 e, nello stesso anno, è al Salón de Humoristas di Madrid, dove vince la medaglia d'oro per il disegno. Nel dopoguerra continuò ad esercitare la sua attività di pittore accanto a quella, forse più nota, di vignettista satirico. Nel 1947 partecipa come pittore all'Esposizione Nazionale d'Arte Sacra "Angelicum" di Milano, e ancora alle Biennali di Venezia del 1950 e del 1952, ottenendo premi e benemerenze. Nel 1970 organizza una sua retrospettiva alla Galleria Centro di Milano. Muore a Roma il 20 dicembre 1971.