Biografia di Damiano Damiani
Damiano Damiani (1922 - 2013) è stato un regista e sceneggiatore, nonché attore e scenografo, nato a Pasiano di Pordenone nel 1922. Ultimati gli studi di pittura presso l’Accademia di Brera, a Milano, si affaccia al mondo del cinema nel 1947 realizzando un documentario “La banda d’Affori”, di cui cura regia e sceneggiatura, segue nel 1954 “Le giostre”. Dopo un'intensa attività documentaristica, nel 1959, esordisce alla regia con "Il rossetto". Tra gli attori Pietro Germi, un grande talento dietro e davanti alla macchina da presa. È dello stesso anno “Il Sicario”, un noir che punta il dito sul marcio di certa borghesia italiana senza scrupoli, interessata solo ad arricchirsi. Fin dalle prime opere appare chiaro che il cinema di Damiani non è solo espressione artistica, ma è soprattutto un mezzo di denuncia sociale, che mostra senza censure la normalità con cui molti vivono la violenza, il potere asservito al proprio interesse, le ingiustizie che ci circondano. Il tutto senza penalizzare l’intreccio narrativo. Nel 1962 realizza la sua prima trasposizione cinematografica di un’opera letteraria con"L'isola di Arturo" (1963, da un romanzo di Elsa Morante). Il regista sente sempre più profondamente l’esigenza di creare opere che siano espressione di un forte impegno civile, da qui l’interesse per la criminalità mafiosa, della quale in molti sottovalutano la potenzialità criminale. Tra questi c’era Leonardo Sciascia, che con “Il giorno della civetta”, del 1961, ne aveva già denunciato la pericolosità. Damiani porta sullo schermo il romanzo. Nel 1971 dirige due polizieschi, dove la denuncia della criminalità mafiosa sposa l’azione: “Confessione di un Commissario di Polizia al Procuratore della Repubblica” con Martin Balsam e Franco Nero e “L’istruttoria è chiusa: dimentichi”. Nel 1984 Damiano Damiani dirige la serie gialla per eccellenza della tv italiana, “La piovra”, dove con particolare maestria dipinge la mafia dei nostri giorni, quella collusa con alcune istituzioni, che vengono da essa svilite e manipolate. Essa proseguirà per dieci stagioni. In seguito collabora con il piccolo schermo, fino al 2001. Muore a Roma nel 2013.