Famiglia di fonditori e artisti il cui capostipite, Gennaro, nacque a Napoli nel 1842. Allievo di P. Masulli all'Istituto di belle arti, egli iniziò la sua attività, sempre a Napoli, in una officina per la fusione di opere d'arte allestita in alcuni locali del reale albergo dei poveri messi a disposizione di Gennaro dalla stessa amministrazione. Leggi la biografia completa
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Famiglia di fonditori e artisti il cui capostipite, Gennaro, nacque a Napoli nel 1842. Allievo di P. Masulli all'Istituto di belle arti, egli iniziò la sua attività, sempre a Napoli, in una officina per la fusione di opere d'arte allestita in alcuni locali del reale albergo dei poveri messi a disposizione di Gennaro dalla stessa amministrazione. Già dalla fine del secolo, secondo il De Gubernatis, acquistò grande fama, non solo in Iialia ma anche' all'estero, per la perfezione delle sue riproduzioni in bronzo e per l'alta qualità del suo lavoro che si esplicava nella fusione di opere di artisti contemporanei e in riproduzioni di bronzetti e opere classiche provenienti dalle città vesuviane e conservati nei musei di Napoli. Gennaro dovette accrescere la sua fama anche con opere uscite dalla sua fonderia ed inviate a varie esposizioni internazionali. A riguardo, sempre il De Gubernatis ricorda che fu premiato con medaglia d'oro alle esposizioni di New Orleans e di Torino del 1884 - ricevette riconoscimenti anche in occasione della esposizione di Saint Louis del 1904 - e sottolinea visite alla fonderia da parte di personaggi delle famiglie reali italiana e straniere nonché commissioni dall'estero, come ad esempio la riproduzione del gruppo del Toro Farnese per il rappresentante della Repubblica cilena. Nel 1891, spinto probabilmente dall'intensificarsi dell'attività della propria officina, il C. aprì anche una prima sala di esposizione della produzione, in piazza dei Martiri, e nel 1894 una seconda, più importante, sotto la galleria Principe di Napoli. L'anno successivo - 1895 - associò alla direzione della fonderia i due figli Federico e Salvatore, nati dal matrimonio con Rosa Caiaffo Carafa, che probabilmente partecipò anch'essa all'attività del marito, essendo cesellatrice. Morì nel 1906.