Giovan Battista Gaulli detto il Baciccio o il Baciccia nacque a Genova nel 1639.Formatosi in patria sotto la guida di Luciano Borzone (dove conobbe l'arte di Rubens e Anton van Dyck e dei quali assimilò la pennellata pastosa e libera e la vasta gamma di colori) e stabilitosi a Roma fin dal 1657, dopo aver perso la famiglia a causa della pestilenza scoppiata a Genova, Gaulli entrò presto nell'entourage di Gian Lorenzo Bernini, di cui divenne uno dei più dotati collaboratori, grazie anche ad una buona affinità temperamentale e di gusti. Fu infatti Bernini a raccomandarlo per decorare i pennacchi della cupola di Sant'Agnese in Agone (dal cui cantiere Borromini era appena stato estromesso; 1668 - 1669) e ad introdurlo presso i Gesuiti, facendo sì che ottenesse il compito di decorare la Chiesa del Gesù (1674 - 1679), affrescandone la volta, il presbiterio e la cappella di Sant'Ignazio (che proprio in quegli anni veniva rifatta da Andrea Pozzo e ornata di statue da Pierre Legros).Gaulli fu anche ritrattista di ottima qualità: fra i suoi effigiati ci sono Clemente IX, Clemente X, il cardinale Alfonso Litta, l'abate Giuseppe Renato Imperiali, Gian Lorenzo Bernini. Leggi la biografia completa
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Giovan Battista Gaulli detto il Baciccio o il Baciccia nacque a Genova nel 1639.Formatosi in patria sotto la guida di Luciano Borzone (dove conobbe l'arte di Rubens e Anton van Dyck e dei quali assimilò la pennellata pastosa e libera e la vasta gamma di colori) e stabilitosi a Roma fin dal 1657, dopo aver perso la famiglia a causa della pestilenza scoppiata a Genova, Gaulli entrò presto nell'entourage di Gian Lorenzo Bernini, di cui divenne uno dei più dotati collaboratori, grazie anche ad una buona affinità temperamentale e di gusti. Fu infatti Bernini a raccomandarlo per decorare i pennacchi della cupola di Sant'Agnese in Agone (dal cui cantiere Borromini era appena stato estromesso; 1668 - 1669) e ad introdurlo presso i Gesuiti, facendo sì che ottenesse il compito di decorare la Chiesa del Gesù (1674 - 1679), affrescandone la volta, il presbiterio e la cappella di Sant'Ignazio (che proprio in quegli anni veniva rifatta da Andrea Pozzo e ornata di statue da Pierre Legros).Gaulli fu anche ritrattista di ottima qualità: fra i suoi effigiati ci sono Clemente IX, Clemente X, il cardinale Alfonso Litta, l'abate Giuseppe Renato Imperiali, Gian Lorenzo Bernini. Altre opere sue sono presenti a San Rocco in Augusteo (Madonna con Bambino e i santi Rocco e Antonio abate, del 1660 circa) a Santa Marta, Santa Maria in Campitelli, Santa Maria Maddalena, Palazzo Chigi, a Genova e ad Ascoli Piceno (Conversione di san Paolo, Morte di san Francesco Saverio).Morì a Roma il 2 aprile 1709.