Eugenio Gignous nasce a Milano il 4 agosto 1850: figlio del mercante di seta francese Laurent e di Maria Taveggia Brizzolara di origine milanese, il giovane fu costretto a lavorare nell'ortopedia dello zio a causa delle difficoltà finanziarie della famiglia. Contrariamente alla volontà dei genitori, Gignous decise di seguire la sua vocazione artistica, iscrivendosi nel 1864 al corso di decorazione dell'Accademia di Brera e vincendo una medaglia d'argento. Leggi la biografia completa
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Eugenio Gignous nasce a Milano il 4 agosto 1850: figlio del mercante di seta francese Laurent e di Maria Taveggia Brizzolara di origine milanese, il giovane fu costretto a lavorare nell'ortopedia dello zio a causa delle difficoltà finanziarie della famiglia. Contrariamente alla volontà dei genitori, Gignous decise di seguire la sua vocazione artistica, iscrivendosi nel 1864 al corso di decorazione dell'Accademia di Brera e vincendo una medaglia d'argento. Insoddisfatto del curriculum, l'anno successivo si trasferì alla Scuola del Paesaggio di Luigi Riccardi, dove rimase fino al 1870, vincendo vari premi (tra cui la Medaglia d'Oro al Progresso della Scuola del Paesaggio nel 1866). L'influenza del maestro fu determinante per la resa plastica del cielo di Gignous, inteso non come semplice sfondo cromatico ma come integrazione di forme topografiche, mentre lo studio del paesaggio dal vero potrebbe essere stato suggerito da lui con Gaetano Incontro con Fasotti.
Subito dopo aver completato gli studi a Milano, Gignous avvia mostre a Firenze ed entra in contatto con un gruppo di pittori arruffati, stringendo amicizia con il più anziano Tranquillo Cremona e Daniele Ranzoni. Ragionevole testimonianza di questo rapporto si trova nel dipinto del cortile di campagna alla Colombera (premiato a Brera nel 1870), che sembra rappresentare la casa attraverso del Conservatorio e Tranquillo Cremona, mentre dipinge il ritratto di Benedetto Junck all'aperto (1874 ca . .), e l'opera a quattro mani Faust e Margaret Nell Bosco (1873), in cui la scenografia appartiene ai personaggi di Gignous e Cremona. Inevitabilmente, lo stesso Genos è rimasto stilisticamente influenzato da questo gruppo di artisti, orientandosi verso una pittura scattershot.
Sospettoso di alcuni vizi, ma non del tutto estraneo al comportamento dei compagni, Gignous coltivò più amicizie, come Achille Tominetti e Luigi Rossi, famosi a Brera. In contrasto con il primo, espone più volte nelle più importanti mostre nazionali tra il 1870 e il 1875, e forse eseguì insieme alcuni dipinti, e un confronto tra le opere di Gignous e Lugano Rossi confermerà il rapporto di lavoro tra i due successivi spostamenti di Rossi ad Asti (1870) può anche spiegare l'atteggiamento di Gignous nei confronti della cosiddetta Scuola di Rivara, gruppo di paesaggisti antiaccademici attivi nel piccolo comune piemontese dal 1860 circa.
Alla fine degli anni Settanta, dopo diversi viaggi (Monviso, Lago di Como, Varese, Savona e la Svizzera sono solo alcuni dei luoghi dove Gignous è immortale) e un soggiorno a Roma, Nostro entra in contatto con Filippo Carcano, magari di notte Conosci la scuola della famiglia di artisti, con la quale si presume si trovi in Francia nel 1878, prima all'Esposizione di Parigi e poi a Lione, per visitare alcuni parenti dello stesso Gignous. L'anno successivo Carcano, già assiduo frequentatore di queste zone, portò Ginos sulle sponde del Lago Maggiore, che sarebbe diventato il suo soggetto prediletto (Riva a Feriolo, 1886).
Dopo aver preso contatti con la famiglia del dottor Angelo Ferry, Genos sposerà la figlia Mathilde il 19 marzo 1881 (nonostante le iniziali obiezioni dello stesso Ferry), dalla quale avrà sette figli, dediti alla sua nuova identità di marito, il pittore parzialmente abbandonato l'ambiente artistico. D'altra parte, la sua alienazione non fu così radicale, poiché rimase nella cerchia degli artisti di Brera: dal 1880 al 1884 fu infatti membro onorario dell'Accademia, e dal 1885 al 1894 fu membro onorario dell'Accademia Academy è il comitato accademico. Nello stesso periodo continuò ad inviare dipinti a vari concorsi d'arte, nei quali spesso i promotori torinesi erano acquirenti delle sue opere, nonché al Ministero della Pubblica Istruzione; non sarebbero mancati gli estimatori privati, come l'acquisto di un certo Testamenti d'autunno (1883) e 1891 Re Umberto che gli acquistò due opere (Marzo e Studio dal vero) esposte alla I Triennale di Milano.
Dal 1887 si trasferì definitivamente a Stresa sul tanto amato Lago Maggiore, e sebbene inizialmente desiderasse abitare nei pressi della laguna veneta, la moglie obiettò: da questo momento in poi il soggetto della sua creazione è una zona in espansione di vedute lacustre ( Lago Maggiore, Feriolo, 1900 ca). Da notare che le successive realizzazioni di alcuni temi in diverse stagioni e in diverse condizioni atmosferiche, alla ricerca di una rappresentazione fedele dei loro mutevoli dati visivi, ricordano il lavoro svolto dal pittore francese Claude Monet Esperienze impressioniste di circa dieci anni fa. .
Il freddo inverno di Stresa, tuttavia, costrinse Ginos e la sua famiglia a trascorrere la stagione in Liguria, così come la calura estiva li spingeva a cercare ristoro in montagna, ampliando così l'argomento dei dipinti dell'artista.
Amante delle pipe e del buon vino, nel tempo fu così rovinato dal tabacco e dall'alcol che morì di cancro alla gola il 30 agosto 1906.