Biografia di Gio Ponti & Lio Carminati
Gio Ponti & Lio Carminati Gio Ponti (1891–1979) è stato un importante architetto, designer industriale e di mobili, artista ed editore. Nato a Milano, Ponti ha studiato architettura al Politecnico. Dopo aver prestato servizio nell'esercito durante la prima guerra mondiale, si laureò nel 1921. Nel 1923 Ponti entrò in società con Mino Fiocchi ed Emilio Lancia e fu influenzato dal movimento neoclassico del Novecento italiano. Nel 1928 fondò la rivista Domus, che si occupava di architettura, arte e design, e viene pubblicata ancora oggi. Durante la fine degli anni '20, Ponti costruì case a Milano e Parigi, comprese le domus, che dall'esterno sembravano tipiche case milanesi, ma avevano interni innovativi, con spazi flessibili e mobili modulari. Alla metà degli anni Trenta riceve incarichi prestigiosi, tra cui quello nel 1934 per il Dipartimento di Matematica dell'Università di Roma e, nel 1936, per la sede della Montecatini. Ponti credeva che, come architetto, fosse sua responsabilità creare edifici che fondessero forma e funzione. Sempre in questo periodo, ha curato la Biennale della Arti Decorativa, a Monza e a Milano, dove è stato nominato nel comitato esecutivo della quinta Triennale di Milano. Nel 1941 Ponti lascia Domus e fonda la rivista Stile, di cui è redattore fino al 1947, anno in cui torna a Domus. A questo punto, il suo lavoro si espanse includendo scenografie e costumi per La Scala di Milano, vetro di Murano e la macchina da caffè La Pavoni del 1948. Durante gli anni '50, Ponti ha realizzato una quantità crescente di design industriale, tra cui la poltrona Distex del 1953 e la sedia Superleggera del 1957. Ponti costruì anche uno degli edifici più rappresentativi del XX secolo a Milano, il Grattacielo Pirelli del 1956. Dal 1936 al 1961 fu professore di architettura al Politecnico di Milano.
Tra i molti progetti di arredo per il design industriale italiano, insieme a Lio Carminati, idea la Poltrona "Emanuelle” per Bonacina nel 1950. Fu originariamente progettata per la nave da crociera "Conte Biancamano" all'inizio degli anni '50. Fu utilizzato anche da Carlo Mollino per le sue famose serie Polaroid. Compare nella "La Rivista dell'Arredamento-Interni", n.56, 1959, pag. 44.
