Biografia di Carlo Lizzani
Carlo Lizzani nasce a Roma nel 1922. È stato un importante regista, sceneggiatore e critico cinematografico italiano. Ha svolto un ruolo significativo nella fondazione del movimento neorealista, principalmente come critico e sceneggiatore, prima di lasciare il segno come regista politicamente impegnato, coprendo alcuni dei momenti più difficili della storia italiana, dal fascismo agli eventi contemporanei.
Nei primi anni Quaranta Lizzani contribuisce al dibattito sul cinema realistico all'interno degli ambienti accademici attraverso i suoi articoli su giornali e riviste. Diventò in seguito un accanito oppositore del regime fascista, dopodiché si trasferì a Milano nel 1945 per entrare a far parte del settimanale "Film d'oggi", dove collaborò con Aldo Vergano, Roberto Rossellini e Giuseppe De Santis come sceneggiatore, attore o assistente direttore. Alla fine ha lasciato il giornalismo per concentrarsi sulla realizzazione di documentari prima di passare alla fiction.
Il background teorico marxista e fortemente storicista di Lizzani lo ha portato a dirigere film che ricostruivano episodi della vita italiana, astenendosi da narrazioni personali. Quando il movimento neorealista svanì, si rivolse al cinema popolare, in particolare al genere poliziesco, per catturare eventi inquietanti nella società italiana, tra cui l'emergere del banditismo urbano, del neofascismo e della criminalità organizzata.
Negli anni '80 Lizzani inizia a collaborare con la RAI, la televisione pubblica italiana, producendo diversi film in doppia versione. Ha anche continuato a lavorare come storico e critico cinematografico, pubblicando diversi libri e prestando servizio come direttore della Mostra del Cinema di Venezia.
Lizzani ha diretto il suo primo lungometraggio, Achtung, Banditi! nel 1951, cronaca di un episodio partigiano della Resistenza italiana. Fu seguito da altre opere degne di nota, tra cui L'amore che si paga (un episodio de L'amore in città, 1953), Cronache di poveri amanti (1954), un suggestivo ritratto della Firenze degli anni '20 tratto dal romanzo di V. Pratolini , e Il gobbo (1960), vivido ritratto di un bandito della periferia di Roma (il 'gobbo del Quarticciolo') attivo durante la Resistenza. Ha inoltre diretto diversi film per la televisione, tra cui Fontamara (1980), Un'isola (1984) e Le cinque giornate di Milano (2004), oltre al documentario Giuseppe De Santis (2007). Tra le pubblicazioni di Lizzani ricordiamo Il cinema italiano (1953).