Biografia di Luigi Mainolfi
Luigi Mainolfi (Rotondi, 16 febbraio 1948) è uno scultore italiano.
Noto a livello internazionale, è uno dei principali rappresentanti della cosiddetta scultura post-concettuale, impostasi al principio degli anni ottanta. Sin dagli esordi realizza sculture utilizzando materiali poveri e naturali (terracotta, gesso, legno, pietra lavica) e fusioni in bronzo. Dopo gli studi di pittura all'Accademia di belle arti di Napoli è attratto dal panorama artistico e culturale torinese e nel 1973 vi si trasferisce. In questo periodo, si mantiene lavorando come guardia giurata presso lo stabilimento Michelin nei pressi di corso Umbria, poi successivamente chiuso. I primi lavori, realizzati fra il 1972-76, indagano il corpo e il gesto: nelle prime esposizioni e performance, presenta calchi del proprio corpo in gesso che lascia consumare nell'acqua facendo sì che la scultura si trasformi e si degradi, come accadde a Cavriago nel 1977 o li fa precipitare dall'alto al suolo come nella performance presso la Galleria civica d'arte moderna di Bologna dello stesso anno.
Nel 2001 l'artista è scelto come rappresentante dell'Italia per uno scambio tra il nostro paese e il Giappone. Approda al Museo d'arte contemporanea di Sapporo dove realizza per il parco Mainolfi swims in the water of Hokkaido e Colonne di Sapporo. A conferma della critica del suo percorso artistico riceve diversi riconoscimenti ufficiali: nominato nel 2007 membro dell'Accademia nazionale di San Luca. In occasione dei festeggiamenti per i 150 anni dell'Unità d'Italia il Palazzo Madama di Torino ha ospitato da aprile a novembre 2011, nell'Atrio Juvarriano, una grande installazione dell'artista dal titolo Torino che guarda il mare.Tra il 1979 e 1980 realizza la Campana alla galleria Tucci Russo di Torino e La sovrana inattualità al Padiglione d'arte contemporanea di Milano nel 1982. Nel decennio che segue presenta grandi terrecotte, con paesaggi e soggetti di ispirazione fiabesca (Nascita di orco Elefantessa del 1980). Partecipa alla Biennale di Sao Paulo (1981); espone Alle forche caudine alla quarantesima Biennale di Venezia e a "Documenta 7 di Kassel", (1982); partecipa alla Biennale de Paris (1982) con Le basi del cielo (1981-82) e alla Biennale di Venezia (1986) espone il bronzo Trionfo(Elefantessa, 1982). Ha partecipato alla XI e XII Quadriennale d'arte nazionale di Roma. È il disegno ad accompagnare tutta la produzione di Mainolfi. Nel 1987 vince il "superior prixe" al 5th Henry Moore G.P. in Giappone, con il grande bronzo Città gigante (1986) e ottiene il premio Michelangelo per la scultura (2007) conferitogli dalla città di Carrara. Nel 1990 ha una sala personale alla Biennale di Venezia dove installa Sole nero (acqua, cera, legno, 1988-89). Negli anni successivi, fra le principali personali e retrospettive ricordiamo: 1992, Galleria d'arte contemporanea, Rimini; 1994, Villa delle Rose, Galleria civica d'arte moderna, Bologna, e Galerie Hlavniho mèsta Prahy, Praga; 1995, Hotel de Galliffet, Paris; 1995, Promotrice di belle arti, Galleria civica d'arte moderna, Torino; 1996-97 Museo civico di Castelnuovo, Maschio angioino e Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes, Napoli.
Irpino di nascita, Luigi Mainolfi si è formato artisticamente a Napoli; vive e lavora a Torino.