Biografia di Maurizio Tempestini & Piero Porcinai
Pietro Porcinai (1910-1986) è stato un rinomato paesaggista italiano del XX secolo. Durante la sua prolifica carriera, ha concepito e realizzato preziosi interventi paesaggistici, spaziando dal giardino al parco urbano, dall'area industriale al villaggio turistico, dall'autostrada all'area agricola. Ha realizzato oltre 1100 progetti straordinari in Italia e nel resto del mondo. Porcinai è nato nel 1910 a Settignano, sulle colline fiorentine, in una residenza collegata alla Villa Gamberaia, dove suo padre Martino lavorava come capo giardiniere. Crescendo in un ambiente familiare stimolante e immerso nel contesto culturale fiorentino, popolato da una comunità internazionale di artisti e intellettuali anglofoni, Porcinai ha sviluppato la sua passione per l'arte dei giardini. In quel periodo, si assisteva a un rinnovamento dell'idea di giardino formale all'italiana (scivolata in disgrazia all'inizio dell'Ottocento a causa della moda del parco romantico inglese), mentre veniva riaffermata l'importanza del giardino rinascimentale e barocco. Nel 1938, all'età di soli 28 anni, Porcinai ha fondato uno studio a Firenze insieme a Nello Baroni e Maurizio Tempestini, che presto si è trasformato in un vivace punto di riferimento nella vita culturale cittadina. Questa scelta gli ha permesso di entrare in contatto con importanti famiglie di imprenditori che sarebbero diventate i suoi futuri committenti. Maurizio Tempestini, a sua volta, ha completato i suoi studi all'Istituto d'Arte di Porta Romana a Firenze, conseguendo nel 1929 il diploma in Decorazione Industriale. Negli anni 1930-1932 ha realizzato alcuni bozzetti di costumi per spettacoli teatrali. Ha svolto un'intensa attività nel campo della scenografia teatrale, contribuendo ad allestimenti a Firenze come La mostra della moda al Teatro della Pergola (1932) in collaborazione con Guido Carreras, Il Gigli e la sua commedia nuova di L. Bonelli (1933) e L’osteria degli immortali di M. Massa (1933), La Principessa senza cuore (1933) e La storia del soldatino piccino picciò (1934), entrambi di G. Venturini. La sua prima opera nota è stata l'arredamento di Casa Vallecchi a Firenze (1931-1932), per la quale ha eseguito anche le decorazioni murali. Nella prima metà degli anni '30, ha disegnato oggetti d'arredo per le Ceramiche Cantagalli di Firenze e per le Vetrerie Cappellin e Seguso di Murano.