Biografia di Gino Miozzo
Miozzo, Gino, architetto, ingegnere, (Padova 1898 - Padova 1969), SIUSA
Frequenta la Regia accademia di belle arti di Venezia, conseguendo nel 1923 il diploma di professore di disegno architettonico. Resta per un breve periodo nell'ambiente dell'Accademia veneziana. Successivamente vive a Roma per almeno due anni. Rientrato a Padova, partecipa negli anni 1927-1928 ad alcuni concorsi progettuali, quali quelli per il palazzo del Consiglio provinciale dell'economia e dell'Istituto nazionale assicurazioni di Padova, nonché quello per la cattedrale di La Spezia.
Consegue il titolo di architetto "per meriti particolari" in base al Regio decreto n. 2145 del 22 ottobre 1927. Nel 1928 si iscrive all'albo degli architetti. Nel dicembre del 1929 partecipa, in collaborazione con F. Mansutti, alla IV Triennale di Monza. E' l'inizio di un sodalizio professionale che si concluderà solo alla fine degli anni Sessanta con la morte dei due architetti. All'insegna del razionalismo architettonico i due professionisti partecipano con le loro opere agli eventi espositivi più significativi degli anni Trenta. Aderiscono al MIAR (Movimento italiano per l'architettura razionale) e, dal 1932 al 1937, lavorano assiduamente per l'Opera nazionale Balilla, realizzandone le sedi per varie città d'Italia. Nel dopoguerra continua l'attività dello studio associato con interventi prevalentemente indirizzati all'area padovana.
Si sposa con Annamaria Frimmel. Fondamentale il sodalizio professionale iniziato alla fine degli anni Venti e proseguito fino alla fine degli anni Sessanta con l'architetto F. Mansutti, con il quale dà vita allo studio associato "Architetti F. Mansutti G. Miozzo". Significativo il rapporto di comunanza culturale con il MIAR (Movimento italiano per l'architettura razionale) e all'interno di esso con l'architetto G. Pagano. Il rapporto con R. Ricci porta all'avvio della relazione professionale con l'Opera nazionale balilla, di cui Ricci è presidente.