Biografia di Elio Petri
Elio Petri nasce a Roma nel 1929 in una famiglia di origini artigiane e ha trascorso la sua infanzia nella periferia operaia della città. Fin da giovane si è interessato al cinema e alla politica, e è stato espulso dalla scuola religiosa di S. Giuseppe de Merode per motivi politici. Petri si è impegnato nel Partito comunista italiano dopo la Seconda Guerra Mondiale e ha iniziato a lavorare nel campo del cinema nei primi cineclub, prima come critico su "l'Unità" e "Gioventù nuova", e poi come uno degli animatori della rivista "Città aperta".
Nel corso degli anni Cinquanta, Petri ha scritto un saggio su Elia Kazan per "Città aperta" e ha collaborato alla sceneggiatura di "Un marito per Anna Zaccheo" (1953) come aiuto regista e sceneggiatore accanto a Giuseppe De Santis. Nel 1956, Petri è stato uno dei firmatari del "Manifesto dei 101", un attacco esplicito alla gestione politica dell'invasione sovietica dell'Ungheria a opera di P. Togliatti.
Petri ha diretto molti film di successo, tra cui "I giorni contati" (1962), "La decima vittima" (1965), e "A ciascuno il suo" (1967). Ha collaborato con attori come Gian Maria Volontè e sceneggiatori come Ugo Pirro, che hanno contribuito alla creazione del suo stile cinematografico intransigente e caustico.
Petri ha diretto film di diversi generi, tra cui il giallo, la commedia, il dramma e la fantascienza, e in ognuno di essi è stato originale ed innovativo. Tra le sue opere meno conosciute c'è "Documenti su Giuseppe Pinelli" (1970), girato dopo la strage di Piazza Fontana, che testimonia il suo impegno politico costante.
Petri è morto nel 1982. La sua filmografia rimane un importante contributo al panorama cinematografico italiano e un esempio per i giovani registi di oggi.