Biografia di Carlo Sartori
Quarto di undici figli Carlo Sartori nasce il 27 maggio 1921 a Ranzo di Vezzano (Tn), piccolo centro rurale.
Nel 1939 inizia con grandi aspettative un corso per corrispondenza presso la Scuola A B C di Torino seguito dal professor Giovanni Reduzzi e, suo malgrado, deve interromperlo dopo due anni a causa degli eventi bellici. Dal 1941 al 1942 è infatti chiamato a svolgere il servizio militare nel Genio Artieri di Bolzano. In seguito al suo fermo rifiuto di combattere a fianco dei tedeschi e con le brigate fasciste, nel 1943 viene internato nel campo di concentramento di Krems (Austria), quindi spostato in altri campi come lavoratore coatto fino al 1945.
Finalmente, nel 1946, può riprendere il corso di disegno per corrispondenza presso la Scuola A B C di Torino a cui segue, negli anni 1949 - 1951, il corso, sempre per corrispondenza, di artista decoratore presso l’Istituto Volontà di Roma. Per mantenersi e poter continuare gli studi artistici Carlo Sartori alterna l’attività di contadino a quella di imbianchino. Alla fine degli anni ’50 decora numerosi capitelli realizzando pitture anche in molte abitazioni private dei paesi vicini. Esegue inoltre gli affreschi della Casa Sociale di Godenzo-Poia creando, nel teatro del paese, varie scenografie per le compagnie filodrammatiche.
Studia privatamente con passione e costanza, leggendo, rileggendo e annotando i più importanti testi di critica artistica del tempo, attento ai preziosi suggerimenti contenuti nei manuali di pittura e decorazione di cui si circonda. Segue inoltre con particolare attenzione le mostre d’arte a livello locale, regionale e nazionale. Partecipa poi alla mostra collettiva del Circolo della Stampa di Bolzano dove viene premiato. Dopo anni di sacrifici e delusioni iniziano così per Sartori le prime soddisfazioni.
Nel 1960 presenta la sua prima mostra personale all’Hotel Miralago di Molveno (Tn), ottenendo successo e lusinghieri apprezzamenti e del 1961 è la prima personale a Trento presso la Galleria degli Specchi, presentato da Raphael Pricert. Nel 1962 partecipa al IV Premio Internazionale di pittura Paestum (Sa). Il suo dipinto “All’osteria”, olio su tela del 1961, viene trattenuto e gli viene conferito il titolo di membro accademico dell’Accademia di Paestum. Sempre nel corso del 1962 ottiene, per concorso, la possibilità di allestire una mostra personale presso la Galleria Kaldor di Torbole sul Garda. Grande è il successo e numerosi i contatti, poi a lungo coltivati, con il mondo austriaco e tedesco.
E’ un anno fondamentale, il 1971, per il percorso artistico di Carlo Sartori. Numerose le collettive a cui partecipa e importanti le personali tra cui, assolutamente da ricordare, è quella allestita presso la Galleria Città di Riva, allora gestita da Dante Dassatti. Nel 1972 Sartori partecipa alla XXV edizione del Premio Suzzara (Mn), Rassegna internazionale di pittura scultura bianconero. Segnalato dal critico d’arte Raffaele De Grada, su suggerimento dello stesso, partecipa con due opere alla VI Mostra nazionale dei Naifs di Luzzara (Re), presieduta dallo scrittore Cesare Zavattini. Viene premiato e la sua opera “La scampagnata” acquistata per il Museo. Negli anni successivi Carlo Sartori è regolarmente invitato alle iniziative del Museo tanto che, nel 1977, gli viene assegnata all’interno del Museo stesso, una Sala Omaggio per un’esposizione personale.
Nel 1982 viene nominato socio dell’Accademia Roveretana degli Agiati. Questo importante riconoscimento avviene in un periodo in cui l’originale opera di Sartori viene sempre più apprezzata dal pubblico e dalla critica, conferendo all’artista successo, fortuna economica e, purtroppo, anche molti imitatori.
In occasione del compimento dell’ottantesimo anno di vita dell’artista, esce, nel 2001, edito e curato dallo stesso pittore, dalla nipote Gemma, con la collaborazione di tutta la famiglia Sartori, “I disegni di una vita. Opere inedite”. Il volume “fatto di schizzi e disegni che non compaiono nell’opera finita e che i più ignorano” (come sottolinea l’artista nell’introduzione), è oggi uno strumento davvero indispensabile per comprendere a fondo il percorso artistico, personale e umano del pittore di Godenzo.
Carlo Sartori il 5 maggio 2010, sua volontà testamentaria è la costituzione di una fondazione, la Fondazione Casa Museo pittore Carlo Sartori,per conservare e tutelare la sua opera, promuovendone la conoscenza e la diffusione.