Biografia di Bruno Tosi
Tosi Bruno, inizia la sua stagione artistica con i fatidici anni sessanta. E’ il periodo che gli permette di vivere il suo inizio subito ed intensamente. Bello, estroverso e con il fascino dell’artista, cavalca la sua stella che diviene meteora, quando la sua opera pittorica parla il linguaggio dei tempi che vive. Il gran rifiuto per il vecchio figurativo, la ricerca di una nuova espressione al passo della vita, conforme alla rivoluzione sociale desiderata, voluta e sostenuta. Gli inizi degli anni settanta lo vedono già protagonista in arte. Nascono la sue figure cariche di decisioni umorali; le ritroviamo e le leggiamo nei volti scavati, nell’ intensità degli sguardi, nella precarietà della linea, nell’insieme della febbricitante figura umana. L’artista predilige il bianco ed il nero, ma esalta il colore in rossi violenti, in gialli squillanti, in bianchi glaciali. E’ la tematica degli adolescenti scossi dalla sensazione che molto non è più raggiungibile e che qualcosa è per sempre perduto. La sua pittura ora esce dalla nuova figurazione ed entra nell’ iperrealismo cui va aggiunto il termine di concettuale, distintivo preciso di una pittura tutta tosiana. Un precursore infatti, Bruno Tosi, un artista che ha saputo vedere molto prima la sviluppo di questa nuova concezione dell’arte. Ne è a conferma una mostra tenuta alla Rotonda di via Besana di Milano negli anni settanta organizzata dal Comune e dal titolo: iperrealisti americani e realisti europei.