Le bambole di fertilità Akua'ba, letteralmente "benvenuto al nascituro", venivano regalate alle bambine Ashanti per propiziarne la fertilità e con funzione propedeutica a diventare madri. Le bambine dovevano infatti portarle sempre con loro, nutrirle, accudirle coccolarle e mai perderle o rovinarle.
Durante la gravidanza si credeva che l'Akua ba portasse fortuna, salute e bellezza al nascituro e dopo la nascita veniva ceduta alla sorella minore della madre.
Scultura rappresentativa di tutta l'arte africana per sintesi, raffinatezza e bellezza, le Akua'ba hanno spesso il corpo stilizzato con braccia, seni ed ombelico appena accennati, rotoli di grasso intorno al collo a rappresentare ricchezza e prosperità ed un viso a disco, rotondo e piatto quasi lunare, su cui con pochi sapienti tratti sono scolpite sopracciglia, occhi, naso e bocca.
La qualità delle bambole di fertilità di qualsiasi etnia e in special modo delle Ashanti, è determinata dalla sensazione di perfezione estetica che il collezionista ne ricava osservando la sintesi tra equilibrio geometrico e raffinata bellezza dell'intaglio minimale, senza avere il desiderio di cambiare o spostare alcuna linea o curva.
Succede spesso di trovare nelle collezioni occidentali bambole Akua' ba belle ed anche molto belle, ma
in questo caso, ci troviamo di fronte ad una Akua ba eccelsa, come testimonia anche il sommo lavoro di intaglio geometrico che caratterizza il retro della testa di questo piccolo capolavoro.
Più volte dipinta, di gran bella patina, con notevoli segni d'uso ed un'etichetta scritta a mano al retro, sulla base.