Asta 360 | ARTE ANTICA E DEL XIX SECOLO - Dipinti antichi e antiquariato Tradizionale
Lotto 40
L'opera è accompagnata da scheda a cura di Marco Tanzi
La bella tavola, gremita di gente, rappresenta due episodi narrati nel Vangelo di Luca (Lc 3, 14-15): in primo e in secondo piano è la folla che accorre al fiume Giordano per essere battezzata da Giovanni Battista. Divisi in piccoli gruppi, i personaggi sembrano confabulare indicando il figlio di Zaccaria. Più indietro ancora, quasi sullo sfondo, al centro, è invece raffigurato il momento culminante del battesimo di Gesù, insieme a due giovani che, infreddoliti e coperti soltanto da un perizoma, attendono a loro volta di ricevere il sacramento.
La composizione è impostata su direttrici oblique, zigzaganti, a partire dai due personaggi, tagliati all'altezza del busto che discutono nell'angolo in basso a sinistra. Mano a mano che si procede nella narrazione, le figure, che in primo piano appaiono perfettamente messe a fuoco e ben definite nei dettagli, risultano più abbozzate, tanto che i volti dei giovani, del Precursore e di Gesù sembrano perdere di consistenza e nitidezza, così come il paesaggio, che sfuma in una lontananza lattiginosa.
Per quanto riguarda i dati della cronologia e dello stile, è un dipinto da collocare intorno al passaggio tra il terzo e l'ultimo quarto del Cinquecento, fortemente segnato dai caratteri del manierismo fiorentino: più nel dettaglio il rimando formale è alla generazione degli artisti formatisi a contatto con Giorgio Vasari e con Federico Zuccari. In particolare, mi sembra senza dubbio corretta l'attribuzione avanzata nel 1989 in sede privata da Federico Zeri, il quale vi ravvisava la mano di Stefano Pieri, pittore nato a Firenze intorno al 1542 e morto in età avanzatissima nel 1629.
Siamo in presenza di un'opera che si può collocare con un buon margine di verosimiglianza intorno alla metà dell'ottavo decennio del Cinquecento. Siamo quindi in presenza dell'opera di un artista piuttosto raro nel panorama del tardo manierismo fiorentino, con importanti esperienze fatte nei principali cantieri pittorici in patria e nella capitale, a diretto contatto con i protagonisti della cultura figurativa di quegli anni. tra suggestioni dal Bronzino e dall'impresa dello Studiolo di Francesco I de' Medici in Palazzo Vecchio, il dipinto mostra tuttavia una sua autonomia stilistica e brani di notevole suggestione formale e rimarchevole qualità esecutive
Base d'asta: € 25.000,00
Stima: € 25.000,00 - 30.000,00
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