ASTA 242 ARTE ANTICA E DELL' OTTOCENTO
Lotto 199
L'opera è conosciuta alla critica dalla metà dagli anni '50 e fu assegnata dapprima da August Meyer a Giambattista Piazzatta, quindi da Antonio Morassi a Giambattista Tiepolo. L'ultimo intervento critico è stato di Filippo Pedrocco che ha propeso per l'attribuzione a Gianbattista Tiepolo. Riportiamo di seguito un estratto della comunicazione scritta di Filippo Pedrocco del 29 novembre 2010.
"[...] Personalmente - dovendo intervenire sulla questione attributiva - ritengo vada privilegiata l'ipotesi di Morassi: pur ammettendo infatti che l'impostazione della figura e la sua plastica imponenza sono elementi che rimandano al mondo piazzettesco, è pur vero che il segno rapido e mosso con cui essa è descritta appartiene pienamente ai modi grafici tipici di Tiepolo, trovando riscontro in numerosissimi fogli da lui prodotti nel corso della sua lunga e prolifica attività: penso, per citare un solo esempio, ad alcuni dei disegni che compongono il quaderno Gatteri, conservato al Museo Correr di Venezia, parte dei quali sono preparatori per la grande impresa decorativa messa a segno nella Residenza del Principe Vescovo di Wurzburg tra il 1752 e il 1753. Ma non ho dubbi che il foglio in cui si tratta sia, dal punto di vista cronologico, di molto precedente rispetto a quelli collegati agli affreschi eseguiti in Franconia; e questo per due diverse ragioni. La prima è che l'attenzione posta da Tiepolo nei confronti dei modelli - grafici e pittorici - di Piazzetta, evidente come si è detto nel disegno in esame, al punto da spingere un valido conoscitore come August Mayer a riferirlo a questo maestro, si allenta di molto a far data all'incirca dalla metà degli anni Venti, quando il più giovane maestro compie, nella realizzazione degli affreschi per Palazzo Sandi a Venezia ( 1724 - 25) e per Palazzo Patriarcale di Udine ( 1725 - 29), la definitiva scelta di campo in direzione di quel mondo " chiarista " che aveva a modello soprattutto le opere del cinquecentesco Paolo Veronese; la seconda è che il "tipo" femminile che appare nel disegno si ritrova con maggiore facilità nelle opere di Tiepolo risalenti ai primi anni Venti: in questo senso del tutto probante mi pare il confronto con la donna tentatrice quale appare a sinistra nella tela con le Tentazioni di Sant'Antonio già Caiselli a Udine e ora nella Pinacoteca di Brera a Milano, che, non a caso, la critica moderna concordemente data verso la metà del terzo decennio, ritenendola una delle primissime realizzazioni compiute da Tiepolo durante il suo primo soggiorno in Friuli. Dunque, a mio modo di vedere, il foglio di cui si tratta costituisce un ottimo esempio della grafica di Tiepolo, nella sua fase ancora relativamente giovanile, attorno al 1725".
Base d'asta: € 10.000,00
Stima: € 10.000,00 - 20.000,00
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