Firmato sul basamento “Raffaello Romanelli”.
Tracce di patina verdigris del basamento.

Figlio d'arte - il padre, Pasquale Romanelli, era stato allievo di Lorenzo Bartolini- membro di una dinastia di scultori attualmente alla sesta generazione, Raffaello Romanelli, fiorentino, fu acclamato dalla critica sin dalla giovane età, ricevendo il soprannome di “Cellini del Novecento”.
L'artista, a Roma, partecipò al concorso emesso il 10 giugno 1898 (Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia, pp. 3073- 3074) per la realizzazione di una Quadriga da collocarsi sulla sommità del Palazzo di Giustizia, vinto poi da Ettore Ximenes e successivamente nel 1908, per l’esecuzione delle Quadrighe con Vittoria alata della Libertà dei cittadini e dell’Unità della Patria, da collocarsi sui propilei del Vittoriano, conferite rispettivamente a Paolo Bartolini ed a Carlo Fontana.
L’opera in esame sarebbe da collegarsi ad una delle due opere presentate in scala per i concorsi romani, dal caratteristico stile tardo ottocentesco tra il verismo e le nuove istanze dell’estetica Liberty, raffigurante una Vittoria alata alla guida di una quadriga, evocazione dei Trionfi di età classica imperiale.