Asta 460 | ARTE ANTICA E DEL XIX SECOLO - Da una dimora veneta e altre committenze Tradizionale
Lotto 60
L'opera è accompagnata dalla scheda a cura di Alessandro Nesi, di cui si riporta di seguito un estratto:
"Sembra possibile che questa bella Madonna col Bambino e angeli provenga dalle collezioni medicee.
In ogni caso l'opera subì un deciso processo di degrado che nel 1987, al momento del passaggio all'attuale possessore, l'aveva ridotta ad uno stato di pressochè totale illeggibilità della superficie pittorica, e di grave deperimento del supporto. Sottoposta dapprima ad un dilettantistico e drastico tentativo di pulitura, e quindi a un più professionale intervento di restauro, la tela si presenta in discrete condizioni di leggibilità sul piano formale, anche se alcune parti, ad esempio gli incarnati o le sezioni chiare dei panneggi, hanno parecchio sofferto, e appaiono sgranate e impoverite, così come un po' troppo netti e duri risultano alcuni contrasti chiaroscurali. Ma nonostante tutto ciò, forme e colori mantengono un loro indiscutibile fascino, che nelle parti meglio conservate è dato soprattutto da uno sfumato di grande raffinatezza, sottolineato da tonalità calde e dorate e dalla nota di blu profondo e intenso del manto della Vergine.
Per il dipinto non è stata finora avanzata alcuna ipotesi attributiva, ma, volendo adesso procedere in tal senso, si può notare come questi ed altri caratteri di stile - ovvero lo schematico taglio "a scudo" del volto della Madonna, certamente reso un po' troppo netto dall'arbitraria pulitura di cui sopra, ma che risponde comunque senz'altro ad una concezione luministica voluta dall'autore, oppure lo stesso impianto compositivo generale, con il gruppo centrale delle figure che non occupa completamente lo spazio della superficie dipinta, ma lascia sgombra una fascia nella zona superiore, dove poi si inseriscono le teste alate dei cherubini - rimandiamo alla produzione di un artista ben preciso: Gian Domenico Cerrini, detto il Cavaliere Perugino.
Protagonista di notevole importanza della pittura del Seicento nell'Italia centrale, il Cerrini nacque a Perugia nel 1609 e si formò nella bottega di Giovanni Antonio Scaramuccia. Già intorno alla metà degli anni Trenta del Seicento dovette però trasferirsi a Roma, dove studiò a fondo le opere del Domenichino e, soprattutto, di Guido Reni, sviluppando poi però un linguaggio formale assai personale, di grande respiro classicista e di assolutamente peculiare impostazione cromatica. La sua pittura è a volte scura e drammatica, altre invece eterea e dorata, ma sempre riconoscibile per la conduzione sciolta e leggera de panneggi, e per una tavolozza che ripropone spesso proprio i colori presenti nel dipinto in esame: violetti raffinati, ma dal tono un po' acido, blu elettrici e carichi, marroni caldi e rosa tenui."
Base d'asta: € 5.000,00
Stima: € 5.000,00 - 8.000,00
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