Asta 339 | Arte antica e del XIX secolo (online)
Lotto 366
Lotto corredato di perizia indipendente per la commercializzazione di antichi oggetti in tartaruga.
La parure, realizzata in preziosa tartaruga scura mirabilmente intagliata, è composta da una spilla a forma di rosa aperta circondata da foglie e boccioli penduli, un pendente di collana ed una coppia di pendenti di orecchini a cammeo, decorati da sinuosi ramages stilizzati.
La parure viene presentata appesa su un fondo di tessuto neutro color crema, entro una ricca cornice in legno dorato ed intagliato di gusto settecentesco.
La grande spilla poteva essere utilizzata in modo versatile, come decorazione di un abito, un soprabito od un copricapo; il ciondolo e gli orecchini presentano nella lavorazione interna a cammeo il medesimo profilo di giovane donna dalla folta capigliatura ornata di foglie di quercia, vestita all’antica con un peplo fermato ad una spalla.
L’elemento della foglia di quercia riconduce all’iconografia classica greco-romana delle divinità minori silvestri, le driadi, ninfe delle querce (da “dryas”, quercia), simbolo vitalistico della natura rigogliosa e selvaggia.
Tra le più celebri ninfe silvestri nella cultura latina si annovera Egeria, driade consigliera ed amante di Numa Pompilio, secondo re di Roma: a lei era dedicato un bosco presso una fonte presso cui le Vestali giungevano giornalmente per attingere l’acqua per la preparazione della “mola salsa”, la focaccia di farro rituale; Ovidio narra nei Fasti che nel bosco “sono appesi nastri, che coprono file di piante e molti voti per la dea che ben n’é degna” e che le donne che ne siano esaudite per le loro richieste vi si rechino coronate di serti presso la fonte per ringraziare la divinità.
Il gusto archeologico per i gioielli ritornò di gran moda durante la metà dell’Ottocento, epoca storicista per eccellenza, grazie alla fervida immaginazione e la prolifica produzione di Fortunato Pio Castellani (1794-1865), che ispirò un’estetica che sedusse generazioni di orafi e committenti sino al Novecento.
L’utilizzo della tartaruga nelle due tonalità, chiara e scura, divenne uno status symbol d’eccellenza durante il XIX secolo; la tartaruga scura in particolare, essendo utilizzata per i monili in periodo di lutto e mezzo lutto.
La datazione della parure, d’ispirazione archeologizzante ottocentesca, è riconducibile al primo ventennio del Novecento, periodo anch’esso di revival neo-ottocentesco, basti pensare alle tavole a pochoirs dell’artista Umberto Brunelleschi o del francese Georges Barbier, ritraenti giovani donne abbigliate in costumi ispirati alla moda del Secondo Impero o figurini di moda contemporanei con elementi ed accessori risalenti al secolo precedente.
Misure: 38.0 x 30.0 cm
Base d'asta: € 100,00
Stima: € 250,00 - 350,00
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