Asta 346 | Arte del XIX secolo da una collezione lombarda e altre committenze
Lotto 403
Firmato e datato 1949 in alto a destra.
Bibliografia: Plamena Dimitrova Racheva, Boris Georgiev of Varnia, Kibea, 2006, pp.84-135.
Questo dipinto è un'allegoria della morte della sorella dell'artista Katya. Ha dipinto la sua anima che fluttua liberamente nello spazio. Le mani sembrano in qualche modo separate, come se avessero una vita propria. Non è un caso: le mani infatti sono state dipinte successivamente, dal vero, con la figlia adottiva dell'artista Virginia come modella. Il viso di Katya ha un'espressione beata, ed i suoi occhi sono chiusi, come se fossero rivolti all'interno, verso la liberazione dell'anima sofferente. In lontananza, un mare in tempesta simboleggia la vita, un poetico ritorno al luogo di nascita dell'artista.
Secondo il professor Vassil Stoilov, questo dipinto appartiene alle opere successive di Boris Georgiev; tuttavia, una sua descrizione può essere trovata nella lettera di Georgiev alla compagna di classe e amica di Katya, Aspasia Doumanova. In quella lettera, l'artista spiegava di aver creato quest'opera da uno schizzo fatto sul letto di morte di Katya. Nei suoi appunti scrive: "Rappresenta la mia indimenticabile sorella Katya, morta a Firenze all'età di 19 anni, durante la prima guerra mondiale, nel 1917, dopo che dal Trentino (dove la nostra vita era stata felice) eravamo stati costretti a lasciare le Alpi, che divennero teatro di atrocità di guerra. Questa creatura sacra, gentilissima e talentuosa morì di dolore per le immense ingiustizie, gli orrori e le guerre barbariche nel mondo. Negli ultimi minuti della sua vita, i suoi occhi già chiusi, sentiva che stavo piangendo per la nostra separazione e si sforzò di guardarmi per l'ultima volta e disse dolcemente: "Non piangere, fratello, ora sono felice di essere nella dimora del bene e dell'eterna armonia che invano cercavamo in questo mondo ". Poi chiuse gli occhi per sempre, con un'espressione di beatitudine e sollievo. Piangendo, mi sforzai di disegnare un piccolo schizzo della sua espressione, da cui poi dipinsi quest'opera, "Verso l'eternità". Questa perdita è il dolore più grande della mia vita e mi seguirà fino alla fine dei miei giorni. Il piccolo bozzetto è stato conservato nell'archivio dell'artista. Mostra il volto di Katya di profilo sul letto di morte. Misura 10x5 cm, è realizzata su carta ruvida giallastra, ed è stata leggermente danneggiato e riparato.
Lo spirito di Katya con una ghirlanda di fiori tra i capelli può essere visto in un disegno del 1935, dove è raffigurata insieme all'artista, così come in "Il viandante e sua sorella", "Ritratto della famiglia Sela", (1924) "Incontro con i Parahs in India" (1935), e in due disegni a matite colorate e tempera su carta, entrambe repliche di "Incontro con i Parahs in India" (1941).
Boris Georgiev ha disegnato una serie di schizzi in preparazione del dipinto "Verso l'eternità".
Mostrano le fasi dall'idealizzazione dell'immagine alla sua cristallizzazione iconografica come visione trascendentale.
Si presume che il dipinto esista in due versioni, la seconda probabilmente dipinta negli anni '50.
A proposito di quest'ultimo il professor Vassil Stoilov scrive che è eseguito nella tipica tecnica dell'affresco dell'artista utilizzando una base speciale, aggiungendo che le ultime opere dell'artista non sono significativamente diverse da quelle precedenti e mostrano anche somiglianze con il soggetto del ciclo alpino. Cita "Verso l'eternità" come esempio tipico: "un fantasma che vola nell'universo, con drappi al posto delle ali che svolazzano dietro le spalle della ragazza impetuosa".
Base d'asta: € 3.000,00
Stima: € 5.000,00 - 8.000,00
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