ASTA 311 - ARTE ANTICA E DEL XIX SECOLO
Lotto 423
Provenienza: Già Galleria Orler, Marcon (VE). Collezione privata.
L'icona denominata Madonna di Suja - Smolensk appare in Russia nella metà del XVIII secolo e la sua origine è legata a una terribile epidemia di peste che durante il regno dello zar Aleskej Michailovic colpì molte città, mietendo migliaia di vittime. Attorno al 1654 a Suja, città della diocesi di Vladimir - narra la leggenda- si decide di invocare l'aiuto divino offrendo un'icona della Vergine alla chiesa della Resurrezione.
Benchè la leggenda sull'origine della Madonna di Suja indichi chiaramente come modello la Madonna Odigitria di Smolensk, l'immagine conserva in realtà ben poco di questo tipo iconografico. La Vergine è presentata frontalmente, ma il capo è dolcemente inclinato verso il figlio ed il volto ha definitivamente perduto la severa ieraticità che contraddistingue l'antico prototipo. Scompare in questa immagine anche il dettaglio della mano destra protesa ad indicare il Cristo. La Madonna regge il bambino con il braccio sinistro, mentre la mano destra è posata sul piccolo piede pendente.
Le differenze più rilevanti riguardano la figura di Gesù. La gamba destra infatti è fortemente sollevata, ed il bambino poggia il piede sul ginocchio sinistro, trattenendo il tallone con la mano. L'insolita posa esprime un atteggiamento infantile e spontaneo che contrasta decisamente con la ieratica staticità del canone dell'Odigitria e, più in generale, con lo spirito che domina tutta l'iconografia orientale, tesa alla rappresentazione di contenuti squisitamente spirituali, purificati da atteggiamenti o espressioni umane, terrene.
Rispetto alla tipologia di Smolensk, quest'icona ha un carattere più intimo e familiare; si noti in particolare la peculiarità del gesto di Maria, che sorregge un piedino del Bambino mentre questi, che di solito benedice, con la destra tiene il rotolo della legge e con la sinistra si afferra l'altro piedino. Inoltre, l'Odigitria di Suja è sempre caratterizzata da un gusto ornamentale, visibile nelle bordure che decorano il maphorion della Vergine e la tunica di Cristo. L'opera in esame è dipinta su fondo oro. La lavorazione della cornice e del fondo (lievemente incisa e dipinta alla "maniera veneziana", ad imitazione cioè degli smalti policromi) ricorda la riza, il rivestimento metallico inciso o sbalzato con cui in passato era in uso ricoprire le icone in segno di venerazione. Queste caratteristiche indicano senz'altro un pittore operante nella Russia centrale.
Base d'asta: € 500,00
Stima: € 700,00 - 1.200,00
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