Asta 409 | ARTE ANTICA E DEL XIX SECOLO Tradizionale
Lotto 109
Si ringrazia il Prof. Nicola Spinosa per aver confermato l'attribuzione dell'opera dopo visione fotografica.
Provenienza: collezione privata, Roma.
Bibliografia di riferimento: Nicola Spinosa Leonardo Di Mauro, Vedute napoletane del settecento, pagg. Electa Napoli, 1996; Nicola Spinosa, La pittura napoletana del settecento: dal Rococò al Classicismo, Electa Napoli 1987
Poco si conosce della biografia di Carlo Bonavia, probabilmente napoletano che raggiunse fama internazionale fra gli anni 50 e 80 del XVIII secolo con dipinti a metà tra veduta e capriccio di fantasia con evidenti contatti con il pittoricismo di Joseph Vernet (1714-1789), forse conosciuto a Roma (esistono, infatti, anche una serie di vedute di Roma che documentano una permanenza nella città eterna) o a Napoli, pur non escludendo nella sua formazione la presenza di Michael Wutky (1739-1822)
I soggetti prediletti illustrano il paesaggio costiero di Napoli e dintorni o della campagna romana caratterizzati da luminosità mediterranee che cadono su vestigia classiche, con reminiscenze rosiane, animate da figure di popolani e marinai. Bonavia fu intorno alla metà del XVIII secolo l’unico fra i napoletani dell’epoca di reale respiro e fama europea facendo proprie tendenze e qualità della pittura vernettiana.
Il dipinto qui presentato è databile alla poco dopo la metà del XVIII secolo, intorno al 1755-1760 di alcuni anni posteriore al dipinto analogo per soggetto e orchestrazione scenica, Marina al chiaro di Luna (Spinosa, Di Mauro, Vedute napoletane del settecento, Tav 24, p. 58, scheda 58) firmata e datata 1753 e vicino per giochi di luce e tenebra e resa delle figure all’Eruzione del Vesuvio dal porto di Napoli (Ibidem, n 60, scheda 63, p. 245) di cui esiste una versione datata 1757 presso Lord Montagu, Beaulieu, Hampshire. Nella nostra tela si evince l'influenza di stile e spirito che Vernet ebbe sul pittore napoletano in particolare per il tema del notturno, che è stato soggetto fortunato nella carriera di Bonavia e occasione per esprimersi in virtuosismi luministici quasi preromantici. Come spesso nella nostra veduta e capriccio si confondono e anche nel nostro Notturno, sebbene vi siano appigli realistici al panorama napoletano con un Castel dell'Ovo molto simile all'originale e uno sfondo con i profili montuosi che rimandano a uno sguardo panoramico del golfo di Napoli da ponente, gli elementi fantastici tralasciano il didascalico per il teatrale enfatizzando il luogo dell'incendio popolato da fuggitivi e curiosi, con in primissimo piano l'approdo per chi ha potuto salvare qualcosa dei propri beni dalle fiamme. Lo stato conservativo del dipinto, a seguito di una prudente e ben riuscita pulitura, risulta eccellente.
Base d'asta: € 8.000,00
Stima: € 25.000,00 - 35.000,00
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