ASTA 255 -ARTE ANTICA E DEL XIX SECOLO
Lotto 236
Questo notevole dipinto a figure terzine - dal soggetto infrequente, sebbene non raro- si presenta in ottimo stato di conservazione. Il formato sapientemente orizzontale non rende probabile l'ipotesi che siamo dinanzi a un frammento. Vi si vedono, in primo piano, alcune figure, perlopiù dei carpentieri, intente alla costruzione di una nave; di seguito, ecco alcuni ruderi aprirsi, di lato, su un sorprendente fondale costiero picchettato di rosa. Nelle nicchie fanno capolino due statue non riconoscibili, ma probabilmente identificabili con i San Pietro e San Paolo; mentre a sinistra, un gruppo scultoreo a tutto tondo con San Giorgio che atterra il drago devia o promuove il vero soggetto di questa singolarissima striscia in una tipica dimensione da capriccio di cui è straricco il panorama della pittura dei centri di fine secolo, da Venezia in giù.
Si tratta infatti di un capriccio tardo-barocco, che una rallentata lettura dello stile impone di attribuire ad una mano napoletana verso l'ultimo quarto del '600. Le tre sculture che sfilano nella tela alludono a statue celebri nel contesto meridionale. L'autore del quadro ripensa e reinventa le idee di Salvator Rosa e Micco Spadaro con tono più divertito e sbarazzino. Ci troviamo dinnanzi ad un illustratore garbato e persino scapricciato.
Il fatto che il dipinto citato appartenga al pennello del Luciani e ne costituisca un prodotto caratteristico tra i più notevoli, non sembra aver bisogno di altre dimostrazioni. L'effimero barocco e gli apparati teatrali sono i termini giusti per addentrarci nel modo, squisitamente scenografico, in cui è organizzata anche la nostra composizione. E non è escluso che lavorasse per gli allestimenti teatrali, infatti questo dipinto (come altri) appare come una scenografia in sedicesimo.
Il dipinto entra dentro una filiera ben individuata della scena napoletana post-caravaggesca: quella della cosiddetta pittura a terzine, ossia a figure piccole che conobbe una discreta fortuna nella seconda metà del secolo, con le personalità della primissima fila di Spadaro e di Falcone; procedendo nella seconda metà del secolo questa pittura a destinazione domestica acquista un ritmo seriale e ripetitivo. L'opera è accompagnata da una scheda di Stefano Causa, gennaio 2018.
Base d'asta: € 5.000,00
Stima: € 5.000,00 - 8.000,00
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